In farmacia per la prevenzione

Farmacia Più


Anche quest’anno Federfarma ha confermato la collaborazione con Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro, al fine di diffondere, grazie alle farmacie presenti capillarmente su tutto il territorio, la cultura della prevenzione e dell’adozione di salutari stili di vita. Lucia Monaco, della FarmaciaPiù di Giavenale, frazione di Schio (Vicenza), è tra i numerosi titolari rurali che hanno aderito al nuovo progetto, che si inscrive nel Protocollo d’intesa che vede i due Enti impegnati assieme per supportare la ricerca e la prevenzione oncologica.
 
Dottoressa Monaco, in che cosa consiste la nuova campagna?
Per diversi anni Federfarma ha aderito alla campagna Nastro Rosa AIRC per la sensibilizzazione sul tumore del seno. Il nuovo progetto “Insieme per la prevenzione” diventa di più ampio respiro, perché ha l’obiettivo di informare e sensibilizzare più in generale sull’adozione di abitudini e comportamenti salutari per ridurre il rischio di cancro e al contempo promuovere l’adesione agli screening, come quello del colon retto, resi disponibili dal Ssn. Un progetto che sottolinea il ruolo centrale della farmacia quale presidio sanitario di prossimità e punto di contatto privilegiato per temi quali la prevenzione e l’informazione.
 
Da dove nasce la scelta di coinvolgere la rete sociale delle farmacie italiane?
È proprio la presenza capillare delle farmacie sul territorio che rende possibile la sensibilizzazione di un gran numero di cittadini. Il Rapporto 2024 di Federfarma sulle farmacie presenta un dato che si commenta da solo: ogni giorno, in Italia, entrano in farmacia ben quattro milioni di persone. E non si tratta di un mero numero statistico, perché il valore sta nel tipo di contatto che si stabilisce tra farmacista e cittadino: un rapporto che è soprattutto di fiducia. Il farmacista è un professionista sanitario che svolge un ruolo determinante nel comunicare informazioni scientifiche corrette, chiare, precise. È proprio questo il valore aggiunto che ha portato AIRC alla scelta di coinvolgere gli oltre 18mila presidi associati.
 
Che ruolo ritiene possa avere, in particolare, la farmacia rurale nei confronti di questa iniziativa?
 In Italia operano oltre 7.200 farmacie rurali che assistono una popolazione di oltre 10 milioni di abitanti. Una farmacia su tre opera in piccoli Comuni e ben 4.400 sono rurali sussidiate, cioè farmacie situate in località dove spesso rappresentano l’unico presidio sanitario presente. In tale contesto la figura del farmacista è la prima a cui chiedere sostegno e assistenza ma è anche quella che può svolgere un ruolo assolutamente unico nel diffondere un’informazione corretta sui valori della prevenzione e dell’adozione di stili di vita salutari che tutt’oggi costituiscono armi preziose nella lotta per ridurre il rischio di cancro.
 
Quale importanza può avere il coinvolgimento della popolazione nel nuovo progetto?
AIRC informa che, se diagnosticate allo stadio iniziale, patologie come il tumore del seno e del colon-retto permettono alla quasi totalità dei pazienti (rispettivamente 99 e 92 per cento) di avere un’attesa di vita simile a chi non si è ammalato. Il valore della prevenzione sta in questi numeri. Ecco allora che incoraggiare i cittadini a sottoporsi senza esitazione agli screening, spesso anche fornendo consigli utili su dove effettuarli (tra l’altro è possibile effettuare a quello del colon-retto semplicemente andando in farmacia) è l’obiettivo che tutti noi, come categoria, ci siamo posti.
 
Quali sono le sue aspettative circa la campagna in corso?
 Direi molto alte, grazie anche all’opportunità che mi offre la professione di far capire a un numero crescente di persone, in primis i miei pazienti, l’importanza di aderire ai programmi di prevenzione e di fare un piccolo sforzo per cambiare alcune abitudini di vita, a tutto vantaggio della propria salute. Ma la cosa più bella che mi auguro è che sempre più pazienti possano riappropriarsi della propria vita e tornare a una condizione di normalità dopo aver superato una prova così difficile come la malattia oncologica, prova che io stessa ho vissuto di persona. Coraggio e conforto sono state le prime, importanti, medicine che mi hanno aiutato nel percorso di cura e proprio questo voglio trasmettere a tutti coloro che si rivolgono alla mia farmacia anche solo per avere supporto: coraggio, perché oggi è possibile guarire, e conforto perché possono davvero farcela.
 
Come è stata accolta fino ad ora l’iniziativa?
 I riscontri sono assolutamente positivi. Non solo è letteralmente “andato a ruba” tutto il materiale di comunicazione fornito da AIRC e distribuito in farmacia (dai dépliant esplicativi alle spillette a forma di nastro rosa), ma ho anche notato un grande interesse per il progetto, con numerose domande e richieste di consigli da parte della popolazione. Ma ciò di cui sono particolarmente sorpresa e grata è che molte delle persone che frequentano abitualmente la mia farmacia e di cui conosco bene le problematiche, in questo frangente si sono aperte confidandomi timori, ansie, qualcuna anche la gioia di essere riuscita a sconfiggere il tumore.